Il territorio
 

 

 

 

Maiolati Spontini

Attraversando fertili colline e godendo di un panorama sul quale si staglia la sagoma del Monte San Vicino si giunge a Maiolati Spontini, posto su di un colle a 405 metri di altezza sul livello del mare. Nel centro storico, che conserva l'aspetto medievale, fra viuzze, scalinate e una quiete d'altri tempi. 

Il territorio comunale ha una superficie di 21,4 chilometri quadrati. Il capoluogo, che può vantare di aver dato i natali al grande musicista Gaspare Spontini, dista circa 20 chilometri da Jesi e 46 da Ancona. L'aeroporto "Raffaello Sanzio" di Falconara si trova a 30 chilometri.

La Storia

La nascita del castello di Maiolati, agli inizi del XIII secolo, è stata preceduta da insediamenti umani presenti sin dall'antichità in questo territorio, situato in un ambito geografico, alla sommità di una collina tra la media valle dell'Esino e l'area montana del San Vicino, molto favorevole sia come via di comunicazione che come sede di roccaforti. Il nucleo originario di Maiolati sembra sia stato fondato, secondo alcuni, dagli abitanti fuggiti dall'antica Cupra, secondo altri, dopo il Mille, dagli abitanti della vicina Villa di Talliano, situata lungo la valle di Scisciano, nei pressi del monastero benedettino di San Sisto. Verso la metà del Duecento Maiolati, così come tutte le comunità di questi luoghi, si pose sotto il dominio di Jesi. Da quel momento i Castelli vissero una nuova vicenda storica che li vide strettamente legati alle sorti politiche ed istituzionali della potente città della valle dell'Esino. Agli inizi del Quattrocento il Castello era diventato una delle più salde sedi della setta ereticale dei Fraticelli, che stabilirono proprio qui il centro del loro movimento. Il fenomeno assunse proporzioni tali da causare la distruzione del castello ad opera delle forze papali nel 1428. Venti anni dopo, estirpata definitivamente la setta ereticale, agli abitanti del luogo fu concesso di ricostruire il castello che fu circondato dalle mura tutt'oggi esistenti e ben conservate. Nel 1860 il Comune entra a far parte del nuovo Regno d'Italia e nel 1939 ottiene di nominarsi, in omaggio al celebre musicista che qui ebbe i natali, Maiolati Spontini.
Anche le frazioni di Scisciano e di Moie hanno una propria storia: si ritiene che la prima sia una località antica esistente ancor prima del Mille. Dopo le invasioni barbariche fu soggetta alla potente Badia di S. Elena. A difesa del Castello furono costruite, tra la fine del XII e l'inizio del XIV secolo, le mura giunte a noi ancora ben conservate. Moie, nella pianura della valle, fu sotto il dominio monacale, come testimonia l'abbazia benedettina sorta originariamente in mezzo ad una delle tante selve che si estendevano nella valle dell'Esino.

Cosa Vedere

Maiolati vanta vari monumenti legati al musicista Gaspare Spontini, che proprio nel capoluogo ebbe i natali. Le sue spoglie si trovano nella chiesa di San Giovanni, incorporata nell'edificio della Casa di Riposo Spontini: di grande interesse è il medaglione, con l'effige del compositore, che adorna la sua tomba, opera del noto scultore Antonio Canova. Le tombe dei familiari di Spontini sono invece sistemate nella chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano, sorta nell'area di un precedente tempio del XIII secolo dedicato a Santa Maria; al suo interno, sopra la porta di ingresso, si trova inoltre una splendida cantoria in legno intagliato del '500 e un organo di Gaetano Callido, notissimo costruttore veneto di organi, del 1788. Gli altri edifici religiosi presenti nel territorio del Comune sono la chiesa di Sant'Anna o della Cancellata, appena fuori del castello, che custodisce un affresco cinquecentesco, recentemente restaurato, raffigurante la Madonna che allatta il Bambino; la chiesa rurale di Santa Liberata, quella di San Sisto e la chiesa di San Pietro, mentre nella frazione di Moie, a fondovalle, si trova la famosa abbazia di Santa Maria, di stile romanico. Interessanti anche i palazzi storici del capoluogo: oltre al bell'edificio ottocentesco, una volta sede dell'Opera Pia e ora del Museo Spontiniano, si incontrano Palazzo Guglielmi, risalente agli ultimi anni del '400, la Casa delle Fanciulle, del '700, comprata da Spontini e destinata alla cura delle ragazze orfane, Palazzo Antonietti, della fine del '700 e Palazzo Amatori. Accanto a quest'ultimo si trova l'ex Palazzo comunale, uno dei primi edifici costruiti sulle mura, che fungeva da ingresso al castello. Passeggiando per il centro storico si incontra poi un insieme di viuzze e scalette che conducono ad un grande balcone che domina tutta la vallata fino al mare. Bellissimo anche il percorso tra il verde che si può fare nel parco pubblico "Colle Celeste", donazione del maestro Spontini e intitolato alla moglie Celeste Erard.

Museo spontiniano

Il museo, istituito nel 1951 per raccogliere le memorie ed i cimeli del celebre musicista Gaspare Spontini, è allestito nella casa dove il compositore trascorse con la moglie Celeste Erard gli ultimi anni della sua vita. La raccolta comprende manoscritti, quadri, la corrispondenza e la biblioteca del maestro assieme all'arredamento originario dell'epoca. Nei locali del pianterreno sono conservati i volumi e i documenti della Biblioteca e dell'archivio delle Opere Pie. Al primo piano, in alcune salette sono raccolti oggetti e suppellettili appartenuti al musicista: tra gli altri, una tazza recante l'effigie di Spontini e un'altra il ritratto di Federico II di Prussia. Sono inoltre esposti spartiti, volumi su Spontini, scritti e stampe d'epoca ed un busto in gesso del compositore, copia di quello di marmo eseguito nel 1849 dal Pradier per il teatro Pergolesi di Jesi. Al secondo piano si accede alle stanze che costituivano l'abitazione del musicista, con mobili e quadri d'epoca. Fra questi, i dipinti, particolarmente preziosi, che riproducono le scene delle più celebri opere liriche del maestro: il Milton, Fernando Cortez, la Vestale e l'Olimpia.

 

 

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Aggiornato il: 24 giugno 2006